Bungee jumping, un salto nel vuoto

In passato mi sono cimentato in tanti sport estremi. Ho avuto il coraggio di provare l’arrampicata sportiva, il rafting e persino il lancio con il paracadute. I brividi e l’adrenalina sono le mie più grandi passioni e non potevo sottrarmi a quella che si è rivelata una delle avventure più intense che abbia mai vissuto: il bungee jumping. Ricordo ancora il momento preciso durante il quale mi decisi ad affrontare l’ennesima sfida e così chiamai uno dei miei amici più fidati, anch’egli grande appassionato di sport estremi. La mia proposta di provare un salto nel vuoto fu subito accolta e così ci accingemmo a prenotare il lancio da quello che sul web è noto come il primo bungee center fondato in Italia, per saperne di più clicca qui. Raggiungemmo il ponte “Colossus” di Veglio-Mosso alla buon’ora, durante una mattinata tipicamente estiva. Il ponte è incastonato fra due rilievi boscosi, a cavallo di una vallata stretta e cupa. Le dimensioni del ponte e dei piloni che lo sostengono sono colossali, esattamente come suggerisce il nome della struttura, alta ben 152 metri e lunga 350. Affacciarsi da lì fa paura, ma la bellezza della natura circostante placa le sensazioni negative e distende i nervi. Il salto nel vuoto è durato pochi lunghissimi secondi, che mi hanno donato una sensazione di invincibilità e di completezza che non avrei mai immaginato di poter provare. L’esperienza è stata eccezionale sotto ogni punto di vista: le sensazioni impagabili, la professionalità mostrata dallo staff, lo straordinario panorama che è possibile abbracciare da questo luogo magnifico. E non finisce qui, poiché sto già pensando ai prossimi salti che affronterò. La regione alpina, così come quella appenninica, abbondano di località attrezzate in questo senso e non resta che l’imbarazzo della scelta: i 175 metri del Ponte di Valgadena sull’Altopiano di Asiago rappresentano l’impresa più ambita, ma spettacolari sono anche i bungee center di Tirona, in Liguria, quello della Grotta dei Colombi nel golfo di Orosei, in Sardegna, e ancora, Caramanico Terme in Abruzzo. Il bungee jumping, effettuato illegalmente per la prima volta nel 1987 a Parigi, è a ragione una delle discipline estreme più amate del mondo, per la violenta scarica di adrenalina che è in grado di offrire e per le emozioni irripetibili. Oggi, tutti i bungee center d’Italia sono soggetti alle norme imposte dal SISE, l’ente nazionale che disciplina il salto con l’elastico.